il radio operatore e il radioamatore



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OPUSCOLO DEI RADIOAMATORI E RADIO OPERATORI
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Chi è il Radioamatore....un...

Dilettante che, secondo le convenzioni internazionali di Ginevra, effettua radiocollegamenti, anche a forti distanze, per “studio ed esperienza”.

I radioamatori operano per interesse personale, senza fini di lucro, con l'obbligo di trasmettere solo informazioni private, tecniche e metereologiche o che comunque non possano venire considerate in concorrenza con i servizi commerciali o pubblici di Telecomunicazioni. Le trasmissioni vengono effettuate su bande di frequenza denominate appunto "bande radioamatoriali" a loro rigorosamente riservate, nel campo che va dalle onde lunghe alle microonde

(consulta il piano dettagliato delle frequenze ). Soprattutto nelle gamme delle onde corte, sfruttando la forte propagazione ionosferica, i radioamatori possono realizzare collegamenti anche fra stazioni fra loro agli antipodi pur utilizzando potenze paragonabili a quelle di una comune lampadina ed irradiate da antenne di limitata estenzione.

 

Negli ultimi decenni, i radioamatori hanno contribuito in modo decisivo allo studio della propagazione dei segnali radio su frequenze superiori ai 30 MHz, collaborando anche alle iniziative condotte in occasione di studi ed esperimenti geofisici. Le loro esperienze sono riconosciute come di grande interesse teorico e pratico ai fini dello studio delle radiocomunicazioni. Vari satelliti spaziali sono stati infatti messi a disposizione dei radioamatori proprio perché le esperienze da essi condotti, in particolare su frequenze dai 2 ai 40 GHz, sono risultate molto importanti per la successiva attivazione dei satelliti per telecomunicazioni.

Con il passare degli anni, è aumentato sempre più l'affollamento dello spettro elettromagnetico dovuto alla diffusione delle applicazioni esistenti e al moltiplicarsi di nuove, come le trasmissioni telefoniche digitali audio/video (GSM/UMTS) e i collegamenti via satellite dei servizi radiomobili, che richiedono un loro spazio nello spettro radio. Per amministrare tutti questi servizi in maniera più o meno omogenea a livello internazionale, ogni tre anni si svolge la WARC (World Admistrative Radio Conference: Conferenza Mondiale per le Radiocomunicazioni) a cui partecipano i rappresentanti di tutte le Amministrazioni mondiali delle Telecomunicazioni. Anche la IARU (Internation Amateur Radio Union: Unione Internazionale dei Radioamatori) è sempre invitata a partecipare a queste conferenze, ma la sua presenza è limitata all'esposizione delle problematiche del servizio amatoriale, di conseguenza non ha diritto di voto per modificare o emanare emanazione norme internazionali. L'ultima conferenza internazionale (WRC 03) si è svolta a Ginevra dal 9 giugno a 4 luglio 2003.

E' in corso di discussione con i Ministeri delle Comunicazioni e della Difesa, una richiesta di ampliamento di alcune gamme radioamatoriali in VHF, UHF e microonde. Si spera che queste richieste possano essere accettate e consentire, così anche in Italia, l'utilizzo di nuove frequenze per altro già assegnate a livello internazionale.

I radioamatori affiancano le autorità in vari servizi sociali specie nell'ambito della 

“Protezione Civile”.

Per esempio se, per una calamità naturale, le telecomunicazioni in una località divengono carenti, degli operatori specializzati ad operare in situazioni di emergenza, intervengono quasi immediatamente con squadre di volontari di pronto intervento dotati di mezzi e riserve per almeno tre giorni di completa autonomia anche dalle fonti di energia elettrica. E' possibile cosi creare delle reti di radiocomunicazioni alternative di emergenza che, in grado di sostituire il sistema pubblico di telecomunicazioni. Ogni Prefettura è inoltre obbligata a disporre di una sala operativa pronta per ospitare antenne ed apparati radioamatoriali sulle varie frequenze HF, VHF e UHF, non appena il Prefetto emani l'apposita ordinanza, a seguito dell'evento calamitoso.

Il radioamatore negli anni si è, comunque, evoluto ed ha sempre cercato di applicare nuove tecnologie alle radio una di queste è la comunicazione digitale via radio. La prima fra tutte (1981) è stata il “paket-radio”, così denominata per la trasmissione di pacchetti di dati via radio, attraverso il protocollo AX25 (Amateur X25). Attraverso il packet è possibile scambiarsi messaggi (ma anche trasmettere e ricevere files di qualsiasi tipo) e tenersi, così, costantemente aggiornati. In caso di calamità naturali tale implementazione permette di scambiare testi scritti con molte più informazioni di un messaggio vocale, lasciando così i canali voce liberi per trasmissioni d'urgenza.
Qualche anno dopo (1992) si è affacciato un nuovo sistema denominato
APRS (Automatic Position Reporting System). Questo strumento, utilizzando il sistema di trasmissione dati già sperimentato dal packet (AX25) consente di inviare e ricevere in tempo reale su una cartina geografica dati di posizione (latitudine/longitudine) di qualsiasi tipo di stazione (fissa, mobile o portatile). Interfacciandosi con il protocollo NMEA dei moderni ricevitori GPS, il sistema APRS è in grado di estrapolare le stringhe di dati provenienti dai satelliti di posizionamento e ritrasmetterle via radio su una frequenza
VHF

internazionalmente assegnata a questo sistema: 144,8 MHz.

In tal senso, internet ed il protocollo TCP/IP rappresentano l'ultima frontiera delle comunicazioni digitali in campo radioamatoriale. Sono attualmente in sperimentazione ripetitori e link isofrequenza collegati 24 ore al giorno con omologhi sistemi in qualsiasi altra parte del mondo, attraverso il protocollo internet VoIP (Voice over IP) opportunamente "riveuto e corretto" per adattarsi alle particolari esigenze radiantistiche. Anche le comunicazioni "wireless" a 2,4 e GHz stanno incontrando un notevole interesse da parte della comunità radioamatoriale, consentendo di estendere le possibilità di comunicazione attraverso un notevole incremento

della velocità di scambio delle informazioni (diversi megabit).

 

Il radioamatore quindi si è costruito nel tempo una personalità propria che non ha eguali in nessun altro campo ed in tutto il mondo viene legittimamente riconosciuto il proprio operato. In questi ultimi anni in Italia però le nostre autorità hanno purtroppo operato numerose restrizioni di frequenza ai radioamatori portandoli ad effettuare dei cambiamenti radicali. Solo recentemente (marzo 2003) il Ministro delle Comunicazioni, on. Maurizio Gasparri, ha emanato un Decreto di regolamentazione per i radioamatori, atteso da ben 30 anni. Tale decreto sancisce, finalmente, precisi diritti e doveri, liberando i radioamatori italiani dall'incubo delle circolari interpretative emesse per decenni dai vari Direttori Generali del Ministero (a volte anche in contrato fra loro). Emanato il decreto, arrivano nuovi problemi da risolvere, come la tutela delle stazioni radioamatoriali dalle ristrettive norme previste contro la difusione dell'inquinamento elettromagnetico.

Anche il questo caso si conta di giungere ad una soluzione al più presto...


IL RADIOAMATORE

 

1. Il Radioamatore si comporta da gentiluomo.

Non usa mai la radio solo per il proprio piacere e, comunque, mai in modo da diminuire il piacere altrui.

2. Il Radioamatore è leale.

Offre la sua lealtà, incoraggiamento e sostegno al Servizio di Amatore, ai colleghi ed alla propria Associazione, attraverso la quale il radiantismo del suo Paese è rappresentato.

3. Il Radioamatore è progressista.

Mantiene la propria stazione tecnicamente aggiornata ed efficiente e la usa in modo impeccabile.

4. Il Radioamatore è cortese.

Trasmette lentamente e ripete con pazienza ciò che non è stato compreso, dà suggerimenti e consigli ai principianti, nonchè cortese assistenza e cooperazione a chiunque ne abbia bisogno: del resto ciò è il vero significato dell’ HAM SPIRIT.

5. Il Radioamatore è equilibrato.

La radio è la sua passione; fa però in modo che essa non sia a discapito di alcuno dei doveri che egli ha verso la propria famiglia, il lavoro e la collettività.

6. Il Radioamatore è altruista.

La sua abilità, le sue conoscenze e la sua stazione sono sempre a disposizione del Paese e della comunità.

Il Radio Operatore e il RadioAmatore deve essere leale con tutti e attenersi a un comportamento ben educato.

CHI SONO I RADIOAMATORI?

I RadioAmatori sono degli appassionati di radiocomunicazioni, di elettronica e di antenne.
La loro storia nasce con Guglielmo Marconi e si protrae nei decenni successivi,

fino ai giorni nostri.

COSA FANNO I RADIOOPERATORI E I RADIOAMATORI?

 

Utilizzano le loro apparecchiature per comunicare con altri radiooperatori e radioamatori sparsi in tutto il mondo.
Sperimentano nuove antenne e nuovi sistemi di comunicazione, dando un importantissimo contributo al progresso tecnologico delle comunicazioni.
Partecipano agli eventi di calamità naturali e non, per dare soccorso e mantenere i contatti. Ciò valeva nel passato, ma è tuttora utile perchè spesso nelle situazioni di calamità i primi sistemi che si intasano e cessano la loro utilità sono proprio i mezzi tecnologici più avanzati,

come i telefoni cellulari.
Organizzano e partecipano a gare di comunicazione di molti tipi diversi.

 

 

I Radio Operatori e i RadioAmatori ancora oggi si sono rivelati indispensabili nelle situazioni d'emergenza , quando le normali comunicazioni sono inesistenti o danneggiate dalle calamità naturali. Infatti per l'estrema mobilità, distribuzione sul territorio e affidabilità i radio operatori e i radioamatori hanno risolto diverse problematiche legate alle comunicazioni durante le emergenze. Inoltre  forniscono radioassistenza a gare sportive e manifestazioni varie.

 

IN CHE MODO TRASMETTONO?

Il più vecchio sistema di trasmissione era col telegrafo, utilizzando il famoso alfabeto Morse.
Poi s'aggiunse l'AM (Ampiezza di modulazione) che consentiva di parlare ed ascoltare la voce, con un'ottima qualità riproduttiva, quindi la telescrivente, l'FM (modulazione di frequenza)

e l' SSB (single side band).
Quest'ultima modalità di trasmissione era ed è molto efficace per le lunghe distanze, perchè a parità di potenza rende molto di più dell' AM, ma in compenso rende molto meno fedele la tonalità della voce. Nelle trasmissioni a voce è il metodo più utilizzato.

COSA SI DICONO I RADIOAMATORI?

A loro è proibito qualsiasi utilizzo pratico e privato delle comunicazioni. Il solo scopo è quello di passarsi dei rapporti sulla qualità della ricezione o di dialogare nel campo delle problematiche tecniche delle radiocomunicazioni.
A tale scopo esistono specifici centri d'ascolto e controllo ed ogni violazione può essere punita e portare all'interdizione delle comunicazioni.

COME SI DIVENTA RADIOAMATORI?

Per poter detenere ed utilizzare apparati di comunicazione è necessario fare un esame teorico/pratico e conseguire la relativa patente. Con quella si può fare richiesta di licenza per avere assegnato un nominativo univoco al mondo e trasmettere

comunicando con altri radioamatori.

 

Nominativo radioamatoriale

Il nominativo di stazione radioamatoriale, anche chiamato indicativo di chiamata o call sign, è una combinazione di lettere e numeri che identifica univocamente una stazione radioamatoriale in tutto il mondo.

Prefisso e suffisso dei nominativi di stazione radioamatoriali

Il nominativo è costituito da una parte iniziale, il prefisso, che fornisce indicazione del luogo da cui la stazione trasmette, e da una parte finale, il suffisso, che caratterizza la particolare stazione.

I nominativi radioamatoriali italiani

I nominativi italiani inizialmente erano tutti I1 con due o tre lettere di suffisso, quest'ultimo scelto su base arbitraria: tipicamente erano le iniziali degli assegnatari, o parti del nome o cognome. Nel 1972 venivano introdotte le call area: i numeri di call area erano designati in base alla prima cifra del codice di avviamento postale (introdotto 5 anni prima) del luogo ove era installata la stazione radio; comparvero quindi i vari I2, I3,I8 ecc. nonché i prefissi assegnati alle regioni a statuto speciale

(che seguivano la stessa regola del CAP per la call area, ma con due lettere di prefisso).

 

Come vengono assegnati i nominativi di stazione di radioamatore?

I nominativi vengono assegnati esclusivamente dal Ministero delle Comunicazioni, attraverso la sua Direzione Generale Concessioni ed Autorizzazioni o dai suoi uffici periferici (Ispettorati Territoriali ) e non possono essere assolutamente modificati o ceduti a terze persone. Il nominativo è costituito da una o due lettere che si definiscono "prefisso internazionale" (che contraddistingue il Paese, seconda la tabella di assegnazione internazionale prevista dalla ITU, International Telecommunication Union), seguito da uno o, al massimo, due numeri e da due o tre lettere (dette "suffisso") che individuano in modo univoco (e su scala mondiale) la singola stazione. Nel caso italiano i nominativi attualmente assegnati si compongono in questo modo:

I : prefisso internazionale per l'Italia;

Z o W : per indicare la classe di autorizzazione (Z indica la classe "A", W indica la classe "B", non più rilasciate dal 25/8/2005);

[numero da 0 a 9] : per indicare l'area geografica (secondo la prima cifra del Codice di Avviamento Postale);

[2 o 3 lettere in ordine progressivo] : individuano il singolo titolare di stazione.

 

Esistono, poi, delle differenziazioni a seconda se la Regione di appartenenza sia a statuto ordinario (es.Lombardia) oppure speciale (es: Sardegna). In tal caso il nominativo segue una leggera differenziazione. Poichè la trattazione, nel dettaglio, sarebbe molto lunga si rimanda a questo link per tutti i particolari (la pagina è in inglese).

Qual è la potenza massima di trasmissione consentita ai radioamatori? 

 

Allo stato attuale i radioamatori con autorizzazione di classe "A" possono trasmettere fino a 500 watt. Tale potenza si riferisce, in ogni caso, a quella erogata dal trasmettitore (salvo diversa indicazione sul Piano Nazionale di Ripartizione delle Frequenze).

 

Su quali frequenze è consenta la trasmissione all'esterno della propria stazione, senza alcuna preventiva autorizzazione?

 

I radioamatori possono liberamente trasmettere, all'esterno della propria stazione, su qualsiasi frequenza loro riservata dal Piano Nazionale di Ripartizione delle Frequenze (PNRF). Sussiste l'unico divieto di trasmettere,

su frequenze radioamatoriali, da mezzi aeromobili.

 

Qual è l'entità del contributo annuo da pagare per poter proseguire l'attività radio?

 

Il Codice delle Comunicazioni Elettroniche indica un contributo annuo complessivo di 5 euro annui.

 

Qual è il periodo massimo di validità dell'autorizzazione generale di stazione di radiaomatore?

 

L'autorizzazione generale ha una validità massima di 10 anni ed è rinnovabile, attraverso una semplice dichiarazione da inoltrarsi al locale Ispettorato Territoriale del Ministero.

 

Si possono utilizzare apparati civili e/o militari (surplus) per poter trasmettere sulle frequenze radioamatoriali?

 

Si. Per la propria attività radio può essere usato qualsiasi tipo di apparato

(anche modificato e/o riprogrammato in frequenza) purchè non emetta spurie o armoniche che possano disturbare gli altri servizi. Gli apparati in uso ai radioamatori non hanno

necessità di alcuna formale omologazione del Ministero delle Comunicazioni.

 

I radioamatori possono detenere apparati ricetrasmittenti anche per le bande su cui non hanno l'autorizzazione a trasmettere o in grado di irradiare con potenze superiori rispetto a quelle consentite dalla propria classe di autorizzazione?

 

Si. I radioamatori possono detenere qualsiasi tipologia di apparato ricetrasmittente, purchè lo utilizzino solo sulle rispettive frequenze e con la potenza massima prevista dalla propria autorizzazione.

 

Quali titoli di studio consentono l'esonero dalle prove d'esame per il conseguimento della patente di radioamatore?

Attualmente i seguenti titoli consentono l'esonero dalla prova d'esame:

a) certificato di radiotelegrafista per navi di classe prima, seconda e speciale,

rilasciato dal Ministero delle comunicazioni;

b) diploma di radiotelegrafista di bordo, rilasciato da un istituto professionale di Stato

c) certificato generale di operatore GMDSS, rilasciato dal Ministero delle comunicazioni;

d) laurea in ingegneria nella classe di ingegneria dell'informazione o equipollente;

 

e) diploma di tecnico in elettronica o equipollente conseguito presso un istituto statale o riconosciuto dallo Stato.

 

Il regolamento di condominio, l'asseblea dei condòmini o l'amministratore dello stabile possono opporsi all'installazione di antenne radioamatoriali?

 

No, se le antenne rispettano le <<vigenti norme di carattere tecnico, urbanistico, ambientale e di tutela della salute pubblica e non provocano turbative e interferenze ad altri impianti di radiocomunicazioni>> (art. 17 comma 1 e 2 DM 11/2/2003). Normalmente per l'installazione di un palo telescopico o di un piccolo traliccio (circa 9-10 metri) non è richiesta alcuna concessione edilizia, sia perchè non viene modificata la tipologia dello stabile, sia poichè è considerata opera necessaria al supporto delle antenne (strumento indispensabile al funzionamento della stazione). Differente è il discorso nel caso di installazione di tralicci superiori ai 10 metri che necessitano di un particolare sistema di ancoraggio e controventatura: in tal caso occorre documentarsi presso l'ufficio tecnico del proprio comune prima di iniziare i lavori. In ogni caso è presente una notevole documentazione giuridica che riguarda l'installazione delle antenne quasi sempre favorevole al radioamatore, anche in funzione del particolare Servizio che svolge (soprattutto nei casi di calamità naturali).

 

Per installare le antenne radioamatoriali è necessario presentare la documentazione all'ARPA (o all'ASL) e attendere il loro parere favorevole?

No. Anche se il D.M. 381/98 prevede che qualsiasi impianto radioelettrico debba rispettare i limiti di emissioni elettromagnetiche (6 Volt/metro nelle aree residenziali) quasi nessuna regione italiana ha imposto delle rigide procedure per l'installazione delle antenne destinate al Servizio di Radioamatore per i seguenti motivi:

- le emissioni sono particolarmente sporadiche e irradiano per brevi periodi di tempo;

- la potenza dei segnali emessi dalle antenne radioamatoriali quasi mai supera 1 Volt/metro

(rilevamenti di varie agenzie ARPA e del CNR);

- per il particolare servizio svolto dai radioamatori le antenne possono essere continuamente e liberamente modificate nel numero e/o nella tipologia;

 

- i radioamatori possono autocostruirsi i propri apparati e antenne.

 

Si possono modificare gli apparati radio in proprio possesso?

 

Certamente. Solo i radioamatori, in virtù del conseguimento della patente di operatore, sono autorizzati ad autocostruire e, quindi, anche a modificare i propri apparati, qualunque essi siano. Rimane l'obbligo che le modifiche effettuate non portino all'emissione di segnali spurie e/o armoniche o, in generale, disturbi a qualsiasi altro servizio di telecomunicazione.

 

E' obbligatoria un'autorizzazione per utilizzare apparati radio solo riceventi

(HF o scanner multibanda)?

Non più. Il Dlgs 1/8/2003 nr. 259 ("Codice delle Comunicazioni Elettroniche") all'art. 135, comma 4 non prevede più alcun tipo di obbligo burocratico per poter utilizzare apparati radio riceventi. Permane il divieto di ascolto delle comunicazioni non inerenti il Servizio di Radioamatore.

Chi volesse, comunque, ricevere un nominativo ufficiale per la propria attività di radio-ascolto può fare, comunque richiesta al proprio Ispettorato Territoriale per l'apposito Certificato

(consultare la pagina della modulistica).

 

CHE DIFFERENZA C'E' TRA RADIOAMATORI E CB?

 

Come abbiamo visto i radioamatori devono avere patente e licenza. I CB invece sono appassionati che utilizzano apparecchi di poca potenza e sulla sola banda dei 27Mhz (11 metri). Chiunque può quindi fare il CB, purchè rispetti le normative vigenti. "CB" sta per "banda cittadina" e gli apparati si distinguono per la bassa potenza e quindi per la possibilità di fare comunicazioni a breve distanza. Comunque anche questi apparati sono molto utili in caso di emergenza o per comunicazioni di servizio. La CB non pone limiti sul contenuto delle comunicazioni. Apparati CB sono spesso dei semplici walkie-talkie PMR 446.

 

Il radioamatore (in gergo OM che sta per Old Man oppure HAM all’americana) è una figura diversa dal CB (Citizen Band – Banda Cittadina). Le differenze sono moltissime, a partire dal nominativo: nel caso del radioamatore è rilasciato da un ente statale al conseguimento di una patente, ed è unico in tutto il mondo; per il CB è un nome di pura fantasia (lupo grigio, falco, puffo, ecc...) e viene scelto dal singolo appassionato. Mentre per i radioamatori è necessario avere la patente di radiooperatore (rilasciata a seguito di esami) e la licenza per l’installazione della stazione per i CB è sufficiente chiedere un’autorizzazione e pagare un canone annuo per la concessione governativa. Le attività si svolgono su bande operative differenti: ai CB sono concessi solo alcuni canali sulle frequenze dei 27 MHz ed una potenza massima di 5 W, i radioamatori hanno a disposizione tante bande su frequenze diverse (dalle onde lunghe alle microonde), non sono rigidamente legati a dei canali prefissati, la potenza massima è di 50 o 500 W a seconda della licenza.  Potremmo dire che i CB si “dilettano” con la radio per comunicare tra di loro mentre i radioamatori sono dei professionisti delle telecomunicazioni, che comunque si divertono anch’essi. Un'ulteriore attività è quella degli SWL (Short Wave Listener, ascoltatori di onde corte) e dei BCL (BroadCast Listener, ascoltatori di stazioni di radiodiffusione) che si limitano all'ascolto. 

                                                        LA COMUNICAZIONE TRA I RADIOAMATORI                                                                                        

I radioamatori usano la radio per comunicazioni tecniche e in caso di calamità naturale. Non è permesso scambiare opinioni politiche, religiose e commerciali. Possono essere scambiate opinioni personali e specialmente pareri tecnici. Durante il collegamento vengono scambiati dei rapporti, composti da numeri, che identificano principalmente la qualità del segnale ricevuto e della modulazione. Nei modi digitali (RTTY, PSK, CW) il rapporto è composto da tre numeri, etichettati come RST (R=radio, S=segnale, T=tono) con i quali si fa conoscere al corrispondente la qualità della sua emissione. In fonia (SSB, FM, AM) il rapporto è composto da due numeri, cioè RS (R=radio, S=segnale).




PREGHIERA DEL RADIOAMATORE (2)

Signore Onnipotente salva le nostre anime.

Lungo i sentieri invisibili dello spazio

fa che giunga la mia voce:

dono di luce ove s'è spenta la verità;

gesto d'amore dove l'odio disordina e scardina;

messaggio di speranza dove la vita è sconvolta;

stimolo di gioia dove la solitudine e prevenzione

amareggiano l'esistenza.

Fa che in ogni voce io sappia scoprire

un volto di fratello;

ad ogni uomo riesca ad offrire

uno spazio d'amicizia:

Fammi strumento generoso della Tua pace

 

per la serenità e l'armonia del vivere insieme.

AMEN!


“PREGHIERA DEL RADIOAMATORE”

O Signore di tutte le INVENZIONI, dall’alto della tua QUOTA, entra nella FREQUENZA del nostri cuori e delle nostre menti, affinché ogni nostro QSO porti l’impronta del tuo amore, rendendoci accoglienti, disponibili verso gli altri, comprensivi e disposti al dialogo. Fa che accettiamo il QSO non solo con quelli con cui è piacevole conversare, non solo con i lontani dai quali è bello ricevere una QSL, ma anche con coloro con cui è scomodo parlare. Fa che sentiamo anche le SIGLE più timide e deboli, e rendici disponibili a tutte le CHIAMATE, anche a quelle nascoste sotto un’anonima PORTANTE o un parlare arrogante. Entra con la tua POTENZA quando le nostre parole non bastano a portare conforto, serenità, pace, concordia, speranza ad ogni amico anche ignoto della FREQUENZA, specialmente a quelli che hanno nelle ONDE RADIO l’unico mezzo per uscire dall’isolamento cui li relega la malattia, il lavoro, il correre sulla strada. Fa comprendere il gesto di carità di un momento di BIANCO, di un MIKE ceduto, di un incontro accettato od offerto. O Signore di tutte le FREQUENZE, perdonaci il QRM dell’egoismo e del peccato ed aiutaci ad usare la RADIO come una continua occasione di dono, per essere sempre al servizio dei nostri fratelli, Infine o Signore, ricordati degli Amici Radioamatori che hai chiamato a Te da questa vita e fa che le loro VOCI - circolando per sempre nello spazio infinito del Tuo Universo - per quanto flebili possano sempre arrivare alla sensibilità dei nostri CUORI.

 

AMEN


“IL RADIOAMATORE & LA RADIO”

 


LE COMUNICAZIONI IN EMERGENZA NEI SISMA E NELLE CALAMITÀ NATURALI






UN PO' DI STORIA...





INNO DEI RADIOAMATORI E CB